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Una proposta per l’hinterland

03/01/13 COMMENTI 0
COLLABORAZIONE
Proposta per demolizione di ex-area industriale e costruzione di complesso residenziale

Luogo: Desio (MB)
Periodo di progettazione: apr-mag 2011
Periodo di realizzazione: -
Progettazione: Gambaro Rotondo Associati – Milano; Hub Project srl – Milano
Direzione lavori: -
Collaborazioni/Consulenze: arch. Giacomo Bancher, arch. Irene Maggi, arch. Nella Pedone, arch. Silvia Sala, designer Marco Croci

STATO DI FATTO E INQUADRAMENTO: L’edificio e relativa area di pertinenza oggetto dell’intervento è situato nel quadrante Ovest del territorio comunale di Desio, sulla via Ferravilla, direttrice stradale di collegamento con l’uscita n.8 della Superstrada Milano-Meda, e risulta interno all’isolato compreso tra le vie Ferravilla, Goldoni, Monte Rosa e Di Vittorio, a sua volta inserito in  una zona di espansione residenziale consolidatasi negli ultimi decenni sul confine con il comune di Bovisio Masciago. L’area sviluppa una superficie con giacitura pianeggiante e risulta posizionata al centro dell’isolato con affaccio su entrambe le strade e doppio accesso carrabile dalla sola via Ferravilla. Allo stato attuale il lotto è occupato da un immobile industriale realizzato nel 1967 e successivamente ampliato a più riprese (anni 1985 e 2001), articolato in due capannoni contigui e due palazzine uso uffici e servizi, che originariamente ospitavano la ILMA Industria Lombarda Molle e Affini, da tempo dismessa (anno 2005), e che ora risultano solo parzialmente locati alla società Kover srl, che si occupa del confezionamento di trapunte e trapuntati per arredo. Gli edifici, funzionali alla destinazione produttiva, presentano una tipologia ad un unico livello con parziale soluzione su due piani (riguardante la porzioni ad uffici con sottostanti servizi e parcheggio), sono realizzati con strutture e tamponamenti di tipo prefabbricato in cemento armato e risultano privi di qualsiasi aspetto tipologico e/o morfologico qualificante. L’immobile, originariamente isolato dal contesto urbano in quanto costruito in un’area periferica inedificata, si trova ora al centro di insediamenti abitativi realizzati in epoca recente (anni Ottanta/Novanta) e si configura come presenza estranea al nuovo assetto derivante dai successivi atti di programmazione urbanistica della zona, sia come consistenza e giacitura dei fabbricati che come destinazione. L’immobile in oggetto fa parte della seconda fascia di espansione urbana ormai consolidata e risulta interno ad un isolato a destinazione residenziale a cui dovrà conformarsi mediante un intervento di sostituzione edilizia. L’area di pertinenza dell’immobile, che si estende ininterrottamente dalla via Monte Rosa alla via Ferravilla, divide di fatto l’isolato in due porzioni, creando una frattura tra gli insediamenti residenziali esistenti, che risultano attestati sui fronti stradali perimetrali e opportunamente distanziati dal lotto industriale. La tipologia degli edifici al contorno è prevalentemente del tipo a palazzina pluri-familiare, con altezze comprese tra i 2/5 piani fuori terra, e presenta finiture di tipo tradizionale, con facciate in intonaco, rivestimenti in mattoni e coperture articolate a falde in laterizio. Il catalogo delle costruzioni è tipico dell’epoca di fabbricazione (compresa tra gli anni Ottanta/Novanta) e seppur frammentato in interventi successivi riferibili a differenti operazioni immobiliari, presenta un livello generalmente uniforme  di media qualità, privo di elementi di caratterizzazione specifica, ma particolarmente attento alla dotazione di servizi e spazi accessori. L’attuazione di entrambe le porzioni residenziali ha infatti consentito la formazione di aree comuni a verde pubblico ricreativo posizionate all’interno della cortina edificata e di parcheggi di attestamento sistemati con forme diverse lungo i fronti stradali. La separazione imposta dalla presenza del lotto industriale ha di fatto impedito ogni tipo di collegamento ed anche il percorso pedonale urbano di connessione tra le due aree a verde, così come identificato dal Piano dei Servizi, ha dovuto circoscrivere l’area riportandosi sul fronte stradale di via Ferravilla. In merito ai fronti stradali è poi opportuno rilevare la loro sostanziale diversità derivante dalla condizione del traffico veicolare che risulta particolarmente intenso sulla via Ferravilla, asse di connessione tra il centro città e la Superstrada Milano-Meda su cui prospettano anche alcune attività commerciali/produttive, mentre è quasi assente sulla via Monte Rosa, che riveste le caratteristiche tipiche di una strada interna ad un quartiere residenziale.

INTERVENTO: Fermo restando il tema della sostituzione edilizia necessaria per valorizzare l’intero isolato si è proceduto in primo luogo a perseguire quegli obiettivi di micro-urbanistica tesi a creare la continuità spaziale necessaria per recuperare la frattura imposta all’isolato dalla presenza dell’immobile industriale:

- unificare le due aree a verde ricreativo, che allo stato attuale presentano giaciture, attrezzature e copertura vegetale diversa in ragione dell’epoca di costruzione, mediante la realizzazione di un raccordo di ampie dimensioni avente una forte connotazione ambientale;

- rafforzare i percorsi urbani di connessione tra servizi di quartiere mediante la realizzazione di un collegamento pedonale trasversale (Est-Ovest) che completi la permeabilità dell’isolato già ampliamente servito lungo la direttrice longitudinale (Nord-Sud);

- incrementare la dotazione di parcheggi di uso pubblico a servizio dell’isolato e riordinare la loro accessibilità  contenendo il numero di immissioni, soprattutto lungo la via Ferravilla interessata da flussi di traffico più intensi;

- garantire all’intervento e all’intero isolato una dotazione minima di servizi commerciali di prima necessità (negozi di vicinato e pubblici esercizi) realizzando una piazzetta commerciale aperta sulla via Ferravilla, in modo tale da favorire anche la sosta di utenti in transito veicolare.

Il nuovo disegno planimetrico derivante dall’attuazione di tali obiettivi ha conformato due aree edificabili, contenute tra i parcheggi attestati sui fronti stradali e l’area a verde ricreativo posta al centro del lotto. All’interno di queste due aree si è proceduto a ricercare quell’ ”equilibrio” tra giacitura, altezza, tipologia e morfologia degli edifici necessario a qualificare l’intervento in modo discreto e  valorizzare l’intero isolato. Preso atto della frammentazione degli interventi al contorno e della consistenza complessiva dell’intervento, la scelta è stata quella di ricercare una marcata articolazione planimetrica, con altezza media contenuta nei massimi presenti al contorno (4/5 piani) e caratterizzata da alcune emergenze architettoniche atte a connotare l’intervento. Si è quindi proceduto a suddividere ognuna delle aree edificabili in due parti, sia per interrompere la linearità dei fronti strada, che per garantire una permeabilità trasversale del lotto, e a differenziarle tra loro posizionando su entrambi i lati un corpo di fabbrica lineare parallelo al confine, ma affiancando ad un solo corpo di fabbrica, un edificio quadrato, interno al cortile ed arretrato rispetto al fronte stradale. Ognuno dei due corpi è stato poi caratterizzato in modo differente ed alterno da un elemento di testata: sul fronte interno un edificio (4 piani) si conclude con due torrette di dimensioni ridotte, ma di maggiore altezza (5 piani), mentre sul fronte opposto l’altro edificio (4 piani) termina con un elemento emergente (5 piani) che si attesta sulla strada e che ripropone la propria tipologia anche nel copro affiancato all’interno del cortile. in questo modo si viene a definire un impianto lineare, ordinato e simmetrico, ma fortemente articolato nelle sue componenti planimetriche e volumetriche, che racchiude al suo interno una sequenza di spazi condominiali a verde e pavimentati attraversati da un percorso sinuoso che attraversa in modo longitudinale il lotto (assolvendo anche una funzione di servizio carrabile in caso di emergenza e trasloco) attestandosi nelle aree a parcheggio di servizio che fronteggiano i fronti stradali, e, sul fronte della via Ferravilla, a lato di una piazzetta pedonale su cui affacciano alcuni negozi di vicinato e/o pubblici esercizi. La parte centrale del lotto, libera da costruzioni, è interessata da un ampia zona a giardino comune piantumata con alberature di alto fusto e caratterizzata da un anello pedonale che raccorda il percorso di collegamento tra le due aree a verde pubblico poste a lato del lotto con il percorso che attraversa le corti dei nuovi edifici residenziali.

DESCRIZIONE DEGLI EDIFICI: Il progetto, che prevede l’impianto planivolumetrico meglio descritto nel precedente paragrafo, risulta articolato in quattro corpi di fabbrica tra loro distinti, relazionati ai due opposti fronti stradali e separati dall’ampia superficie a verde centrale, che nel loro insieme creano un insediamento dalle caratteristiche tipologiche e morfologiche unitarie. I corpi di fabbrica presentano una sagoma regolare, con pianta  rettangolare o quadrata diversamente articolata (12×27 – 12×12 – 9×9) e copertura a falda, che ripropone i volumi “tradizionali” già presenti, in modo differenziato, nelle aree contermini. Per conferire una percezione visiva frammentata degli edifici, coerente alle dimensioni  presenti nel contesto, la loro composizione è stata caratterizzata dall’introduzione di corpi scala che assumono il ruolo di “snodo” tra i volumi principali di diversa dimensione e da una articolazione delle coperture, che nei corpi rettangolari (4 piani) risultano contenute nei fronti e presentano falde trasversali che ne “spezzano” la continuità pur mantenendone l’aspetto unitario, mentre nei corpi quadrati di minor dimensione (5 piani) assumono un aspetto regolare a padiglione aggettanti che ne sottolinea la verticalità. Per i corpi di fabbrica quadrati di maggior dimensione, i più consistenti nella percezione visiva degli edifici, si è preferito ricorrere ad una scomposizione della parte superiore del volume, utilizzando una marcata articolazione della copertura piana caratterizzata da una  diversa altezza dei parapetti separati da “tagli” verticali che talvolta si estendono al piano sottostante. La caratterizzazione delle facciate è stata invece risolta, oltre che dalla differente percezione delle coperture, dalla presenza di una zoccolatura estesa al piano terra dei corpi più bassi di forma rettangolare e dall’introduzione di un unico elemento volumetrico aggiuntivo che consiste in una struttura secondaria di tipo leggero, applicata al fronte o parzialmente inserita nella muratura, che assolve la funzione di contenimento dei balconi aggettanti e delle logge parzialmente incassate. La struttura degli edifici è di tipo tradizionale con elementi portanti in cemento armato, solai in latero-cemento, tamponamenti esterni in laterizio a doppio paramento, murature interne in laterizio semplice o doppio in corrispondenza della divisione tra appartamenti. Per le opere di finitura è stato previsto l’utilizzo di materiali tradizionalmente presenti nell’edilizia residenziale ed in grado di conferire all’intervento un immagine unitaria, qualitativa e coerente al contesto, seppure attualizzata rispetto alle più performanti tecniche costruttive. La scelta è quindi ricaduta sulla diffusa applicazione di un rivestimento in mattone faccia a vista di tipo piacentino (color argilla chiaro), interrotta da una importante zoccolatura in intonaco listato (color grigio tortora) che caratterizza il piano terra dei corpi bassi ed emerge puntualmente per segnalare i volumi fuori sagoma. Analoga finitura in intonaco liscio (color panna) è stata riservata agli sfondati corrispondenti a logge e balconi per metterne in risalto la presenza nel disegno del fronte. Per la struttura secondaria che caratterizza i balconi aggettanti è stata scelta una percezione di tipo “leggero” che ha comportato l’utilizzo di profilati in metallo pre-verniciato (color grigio medio), con finiture in legno naturale e vetro, mentre per i serramenti è stata scelta la finitura in legno naturale con tapparella metallica pre-verniciata. Per la copertura, al fine di favorire l’integrazione con i sistemi di produzione energetica da fonti rinnovabili, la cui applicazione sulle coperture in laterizio risulta spesso antiestetica, si è scelto di utilizzare pannelli in metallo dogato (color rame) sui quali verrà applicato, all’interno delle nervature in rilievo e sulle sole pareti con esposizione favorevole, la pellicola fotovoltaica collegata alle centraline di accumulo e scambio dell’energia elettrica prodotta. Tutti i corpi di fabbrica ospitano alloggi residenziali, con la sola eccezione di quello prospiciente la via Ferravilla (Edificio A) , dove al piano terreno sono ubicati negozi di vicinato e/o pubblici esercizi, ed al primo piano piccoli uffici destinati ad attività professionali. I negozi sono caratterizzati da un portico di servizio realizzato con la stessa struttura leggera utilizzata per i balconi e da una piazzetta antistante nella quale potranno essere ospitati arredi mobili di servizio. Le rimanenti superfici scoperte risultano invece articolate in tre diverse tipologie di aree a verde: gli spazi direttamente connessi agli appartamenti al piano terreno sono loro attribuiti come giardini privati, recintati con rete metallica e siepe continua; gli spazi compresi all’interno delle corti edilizie sono trattati a giardino condominiale, seminati a prato, piantumati a filare e delimitati lungo i confini da una recinzione metallica trasparente accompagnati da una siepe continua; l’area centrale è destinata a verde privato di uso collettivo, seminata a prato, piantumata in modo consistente ed attraversata in senso trasversale dal percorso di che la collega alle contigue aree a verde pubblico ricreativo esistenti. L’accesso pedonale ai diversi corpi di fabbrica avviene attraverso un percorso che collega in modo sinuoso la via Ferravilla alla via Monte Rosa e che presenta un’ampiezza (m.3,50) ed un tipo di pavimentazione (filtrante) tali da poter essere utilizzato in caso di emergenza per il transito di Vigili del Fuoco, ambulanze e mezzi di trasloco. Lungo il percorso, all’interno dei giardini condominiali, sono ubicate delle piazzole (filtranti) che potranno ospitare attrezzature per la sosta ed il gioco dei bambini. L’accesso carrabile alle autorimesse interrate avviene mediante quattro rampe indipendenti attestate sul controviale a servizio dei parcheggi di uso pubblico sui fronti strada. Le autorimesse risultano articolate in quattro blocchi indipendenti dotati ognuno di un proprio ingresso con rampa parzialmente a cielo libero e di scala di emergenza direttamente collegata al percorso esterno ai fabbricati. La connessione agli edifici avviene mediante l’uso di scale e ascensori che risultano separati dal corpo autorimessa da appositi “spazi a filtro”. Ogni autorimessa prevede una dotazione compresa tra i  26 e 32 box ed in conformità a quanto previsto dal DM 16.02.1982 è soggetta a normativa antincendio (attività 92). In ultimo per quanto riguarda l’adeguamento alla normativa relativa al superamento delle barriere architettoniche gli edifici risultano progettati in ottemperanza al DpR 38/2001. In particolare il progetto prevede la completa accessibilità di utenti disabili a tutti i piani a mezzo di impianto ascensore e la formazione, per ogni appartamento, di un servizio igienico di tipo visitabile, con dimensioni atte alla trasformazione in agibile, e negli uffici e negozi, di un servizio igienico agibile, debitamente attrezzato. L’accessibilità di tutti gli spazi esterni è ottenuta con percorsi piani fruibili.

STRATEGIA ENERGETICA: Particolare attenzione è stata rivolta al contenimento dei consumi energetici sia in fase di progettazione che di scelta delle componenti edilizie e dell’impiantistica, ponendosi come obiettivo il raggiungimento della classificazione energetica A. Il rispetto delle caratteristiche architettoniche del progetto, la minimizzazione dell’impatto degli impianti, l’indipendenza energetica e l’efficienza dei sistemi, la riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti, la sicurezza e funzionalità delle installazioni, la flessibilità nell’uso e la garanzia di efficienza delle manutenzioni sono le linee guida della strategia energetica utilizzata. Il consumo energetico medio degli edifici esistenti in Italia varia dai 20 ai 30 litri di gasolio (o mc/gas metano) all’anno per ogni metro quadro di superficie calpestabile, mentre quello degli edifici di più recente costruzione si attesta sugli 8/10 litri/mq. Il progetto prevede invece un consumo di circa 2,5 litri/mq ottenuto dall’applicazione di un insieme coordinato di scelte tecnico-costruttive che coinvolgono sia la componente edilizia (passiva) che quella impiantistica (attiva). Per quanto riguarda l’involucro degli edifici la trasmittanza termica dei serramenti verrà contenuta entro i 1,40 W/mq K, mentre quella delle pareti, grazie all’applicazione di pannelli isolanti fibrosi nelle pareti esterne, pareti verso locali non direttamente riscaldati e solaio di copertura, sarà mantenuta tra  0,25/0,15 W/mq K. Al fine di ridurre la trasmissione di carico termico da irraggiamento solare si valuterà inoltre la possibilità di utilizzare – compatibilmente agli aspetti di impatto paesistico – una finitura metallica della copertura con alto grado di riflessione. La componente impiantistica fornirà una climatizzazione completa, estesa all’intero ciclo annuale (inverno/estate) e assistita da un controllo sul ricambio dell’aria. Considerato che per mantenere il gradiente termico interno i serramenti devono garantire una perfetta tenuta e si deve limitare la loro apertura, il rinnovo dell’aria verrà assicurato (fermo restando il rispetto dei rapporti aero-illuminanti prescritti) mediante una ventilazione meccanica continua (5 mc/h), centralizzata per ogni blocco scala, e dotata di ventilatori a portata variabile in grado di adattarsi alla singola utenza mediante una serranda motorizzata attivabile dall’orologio dell’appartamento. In questo modo l’80% dell’energia termica dell’aria espulsa verrà recuperata per il preriscaldamento dell’aria di rinnovo. La produzione di energia termica e frigorifera verrà garantita mediante l’utilizzo di pompe di calore di tipo geotermico (acqua/acqua) sfrutterà il contenuto termico del’acqua di falda come sorgente di calore, nella stagione invernale, e come pozzo di calore, in quella estiva. Inoltre la pompa potrà recuperare energia termica e/o frigorifera in caso di contemporaneità di carichi di segno opposto. Dopo lo scambio termico l’acqua, che rimarrà pulita, verrà reimmessa nel ciclo naturale mediante un pozzo. Una caldaia a gas di piccola taglia (inferiore a 116.000 Wt e quindi non soggetta a prevenzione incendi) affiancherà il sistema come emergenza, soddisfacimento dei picchi di carico ed innalzamento della temperatura nella produzione di acqua calda sanitaria nel ciclo invernale, mentre in quello estivo la stessa funzione sarà svolta recuperando calore dal sistema di raffrescamento. La caldaia sarà inoltre utilizzata per la prevenzione della legionella mediante ciclo di surriscaldamento dell’acqua contenuta nell’accumulo (shock termico) . In questo modo almeno 4/5 dell’energia utile verrà sottratta ad una sorgente di calore rinnovabile e con condizioni termiche stabili nell’intero arco dell’anno, massimizzando il rendimento e riducendo al minimo le emissioni e i consumi complessivi di energia. Per il corretto uso dell’energia termica prodotta si utilizzeranno corpi scaldanti a bassa temperatura di nuova concezione che nel ciclo invernale funzioneranno prevalentemente come un normale radiatore, mentre i quello estivo produrranno un raffrescamento ventilato, garantendo inoltre una rapida messa a regime in entrambi i cicli. L’impianto descritto verrà infine frazionato per singolo edificio in modo tale da garantire la massima autonomia gestionale e sarà completato da contatori divisionali di energia termica e frigorifera per ogni singola unità immobiliare e contatori di consumo per l’acqua calda sanitaria, prodotta centralmente, e l’acqua fredda. Nell’ambito dei limiti definiti per norma comune, ogni utente potrà quindi gestire secondo le proprie esigenze gli orari di utilizzazione degli impianti, verificandone i consumi. La lettura sarà possibile sia localmente che in modo remoto, con riporto dei dati nel locale tecnico impianti. Per gli usi di cucina non è previsto il gas metano, ma l’utilizzo di piastre elettriche del tipo ad induzione che, oltre ad  eliminare i costi di allacciamento e gestione delle tubazioni di adduzione, garantiscono un duplice vantaggio: eliminare le prese d’aria comburente realizzate a muro che vanificano la tenuta all’aria dell’involucro ed assicurare condizioni di sicurezza superiori. Al fine di consentire la contemporaneità d’uso delle diverse apparecchiature le unità immobiliari saranno dotate di allacciamento elettrico con potenza impegnata di 6 kWe. Tutti gli utilizzatori elettrici delle parti comuni saranno del tipo a basso consumo: ventilatori e pompe saranno comandate a velocità variabile, i corpi illuminanti saranno dotati di ottiche ad alta efficienza, le accensioni verranno regolate con cronometri, sensori di luce e di presenza. Inoltre la predisposizione idrica per lavastoviglie e lavatrici saranno dotate anche di acqua calda al fine di limitare l’utilizzo di energia elettrica e sfruttare al meglio la produzione primaria di energia. Verrà inoltre perseguita la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile da utilizzare sia per lo scambio con il gestore di rete, sia per le utenze comuni dell’edificio e delle aree di pertinenza. A tal fine il manto di copertura degli edifici verrà realizzato con pannelli metallici dogati, sui quali verranno applicati, in relazione all’orientamento, pannelli flessibili amorfi per la produzione fotovoltaica (FV).

ATTIVITA’ AMBIENTALI: Trattandosi di un lotto interessato dalla presenza di un edificio industriale la sua demolizione avverrà previa verifica della presenza di materiale a matrice amiantifera e/o lane minerali e nel caso si rendessero necessarie attività di bonifica di alcuni manufatti fuori terra, le stesse avverranno previa mappatura e presentazione di un Piano di Lavoro alla competente ASL. Successivamente a tale attività di rimozione, la demolizione dell’edificio avverrà nel pieno rispetto della vigente normativa ambientale, con particolare riferimento a quanto previsto in materia di gestione dei rifiuti. Per quanto riguarda i terreni è in corso l’indagine preliminare/caratterizzazione del suolo al fine di individuare eventuali situazioni di difformità rispetto ai parametri di contaminazione indicati dal DM 152/2006 e s.m.i. per l’utilizzo dell’area a fini residenziali. Qualora a seguito di tale indagine preliminare/piano di caratterizzazione venisse riscontrata la necessità di procedere alla bonifica/messa in sicurezza del suolo, la stessa avverrà a seguito dell’approvazione del progetto da parte dei competenti Enti e le attività di bonifica/messa in sicurezza, avranno inizio dopo la demolizione dell’edificio industriale esistente e prima dell’avvio delle attività riguardanti le nuove costruzioni residenziali. In ultimo per quanto riguarda le attività di scavo propedeutiche alla realizzazione del piano interrato non è previsto il riutilizzo di terre e rocce da scavo ed in ogni caso l’esecuzione di tali lavori avverrà in conformità a quanto prescritto dall’art.186 comma 5 del Dlgs 152/2006 e s.m.i.

PARCHEGGI PUBBLICI E D’INTERESSE PUBBLICO: Come già evidenziato l’area di proprietà interessa la parte centrale dell’isolato e si estende dalla via Monte Rosa (Nord) alla via Ferravilla (Sud). In coerenza all’organizzazione urbana dell’isolato, il progetto prevede che su entrambi i fronti stradali vengano realizzate aree a parcheggio analoghe destinate all’uso pubblico connesso alle funzioni insediate ed agli spazi ad esse relazionati. Per quanto riguarda la via Ferravilla una parte della proprietà (mq. 327,81), ricade all’esterno del perimetro del lotto edificato e risulta già classificata dal Piano dei Servizi come sede stradale e parcheggi pubblici o di interesse pubblico (P) con presenza di un percorso pedonale urbano di connessione (in questo caso un semplice marciapiede). La gerarchia stradale della zona e l’importanza che la via Ferravilla riveste nei collegamenti intercomunali, ha determinato la realizzazione, sull’intero fronte compreso tra la rotonda su via Di Vittorio e la via Goldoni, di una strada di arroccamento separata da uno spartitraffico a verde che si interrompe in corrispondenza degli accessi carrai e degli spazi di sosta organizzati. Tale strada consente di servire in modo indipendente le costruzioni che la fronteggiano anche se di fatto le immissioni con sulla  via Ferravilla, realizzate in momenti diversi, risultano poco organiche e forse troppo numerose, creando a volta situazioni di conflitto con la viabilità secondaria che si innesta sull’asse principale. Allo stato attuale l’area compresa tra la via Ferravilla e la recinzione del lotto, risulta  in parte pubblica ed in parte privata, ed è interessata dalla strada di arroccamento, da due immissioni corrispondenti ai passi carrai di pertinenza del lotto e da un parcheggio a pettine (19 posti auto), posto a ridosso della recinzione e compreso tra i due passi carrai. L’immissione del passo carraio principale sulla via Ferravilla avviene in corrispondenza dell’incrocio con la via Deledda e questo comporta una situazione di conflitto che si ritiene opportuno risolvere. Il transito pedonale, per quanto possibile, non risulta adeguatamente separato dalle carreggiate stradali essendo difficile individuare con precisioni lo spazio dedicato al marciapiede. Il progetto cerca di migliorare la situazione riorganizzando in modo organico l’area al fine di aumentare il numero di posti auto disponibili ed evitare situazioni di conflitto con la viabilità circostante. Per disincentivare la velocità sulla strada di arroccamento, la stessa viene leggermente disassata rispetto ai tratti contigui e riposizionata al centro di due ordini di posti auto (34 posti auto di cui 2 riservati a portatori di handicap). Inoltre nel tratto corrispondente al lotto, venendo meno il traffico pesante, vengono eliminati gli innesti diretti sulla via Ferravilla proponendo il solo utilizzo dei collegamenti esistenti in corrispondenza delle adiacenti aree a parcheggio. Si ottiene in questo modo una totale protezione del tratto di strada di arroccamento corrispondente al lotto dove le auto potranno circolare a senso unico, con velocità limitata, parcheggiare ed immettersi nei passi carrai di accesso alle due autorimesse interrate in condizione di assoluta sicurezza. Particolare attenzione è stata inoltre rivolta al transito pedonale, realizzando un marciapiede esterno alla recinzione (cm.150) collegato alle limitrofe aree a parcheggio e da qui alle aree a verde pubblico ricreativo interne all’isolato. Nel tratto corrispondente alle attività commerciali il marciapiede si allarga in una piazzetta pedonale privata aperta al pubblico che verrà attrezzata con arredi urbani per la sosta temporanea. Il collegamento con il marciapiede opposto alla via Ferravilla, in corrispondenza della via Deledda, avviene utilizzando l’attuale attraversamento pedonale che viene raccolto da uno spartitraffico pedonale che lo incanala, con rampe idonee al transito di persone in sedia a rotelle, verso l’ingresso al complesso e alla piazza. Diversamente il fronte sulla via Monte Rosa, strada di quartiere priva di traffico di attraversamento, non risulta caratterizzato dalla presenza di una strada di arroccamento e quindi l’organizzazione dell’area a parcheggio avviene in modo tradizionale, utilizzando l’area di proprietà privata che la fronteggia per una profondità di circa m. 17,50. Il marciapiede esistente lungo la via Monte Rosa viene interrotto da due immissioni poste alle estremità dell’area e corrispondenti agli ingressi carrai alle autorimesse, tra le due immissioni viene realizzato un corsello sul quale si attestano due ordini contrapposti di posti auto (38 posti auto di cui 2 riservati a portatori di handicap). Il sistema è poi interrotto da un attraversamento pedonale che collega il marciapiede di via Monte Rosa al marciapiede prospiciente la recinzione (cm.150) e all’ingresso agli edifici. Gli accessi ed il corsello di servizio all’area di parcheggio saranno a senso unico, con velocità limitata, e consentiranno di manovrare in condizione di assoluta sicurezza.

RIEPILOGO DELLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE:

Struttura in cemento armato e solai in latero-cemento

- Tamponamenti esterni in laterizio a cassa vuota con interposto materiale isolante

- Tamponamenti interni in laterizio

- Copertura con struttura in latero-cemento, barriera al vapore, isolamento termico, manto di copertura e lattoneria in rame

- Rivestimento delle facciate con intonaco colorato ai silicati, mattoni UNI faccia vista, lastre di pietra naturale o ricomposta, modanature decorative in cemento armato prefabbricato, soglie e davanzali in pietra naturale

- Struttura secondaria dei balconi e parapetti in acciaio verniciato con inserti in vetro e acciaio inox

- Serramenti degli ingressi e dei vani scala in alluminio pre-verniciato con vetro-camera

- Serramenti esterni in legno naturale con vetro-camera e tapparella in alluminio pre-verniciato

- Impianti di riscaldamento, raffrescamento e ventilazione di tipo centralizzato per edificio con regolazione e contabilizzatore autonoma per ogni singolo appartamento. Alimentazione principale con pompe di calore assistite da caldaie a gas metano utilizzate anche per la produzione di acqua calda sanitaria

- Impianto elettrico con allacciamento alla rete assistito da produzione autonoma mediante pannelli fotovoltaici con accumulatori per uso condominiale e scambiatori con la rete.

 

 

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